OMAGGIO a Otto Mühl

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Nell’ambito della rassegna 35 performance del Gruppo78 ampio spazio verrà dato al primo omaggio dedicato al grande artista austriaco Otto Mühl, scomparso qualche settimana fa, e invitato nel 1978 a Trieste da ArteQuattro e Maria Campitelli per una serie di performance insieme ad Hermann Nitsch per presentare le azioni dell’Azionismo viennese in città. A tal proposito, Maria Campitelli ricorda che: “La performance è stata da sempre lo scheletro portante del Gruppo78. L’associazione è nata infatti a seguito delle memorabili performance del Wiener Aktionismus prodotte nel 1978, prima all’Istituto d’Arte E. U. Nordio con Otto Mühl, e in seguito con l’Azione 62 di Hermann Nitsch al Teatro Romano di Trieste. Sono stati avvenimenti che hanno portato anche nella nostra città quel flusso innovativo e rivoluzionario che aleggiava nella ricerca artistica degli anni ’60-’70, dove la riscoperta e la rivisitazione del corpo occupava un posto centrale. Il binomio arte-vita, la necessità di uscire dagli schemi convenzionali dei linguaggi artistici e di sostituire i vocaboli della rappresentazione del reale con l’utilizzo diretto di materiali e della vita stessa (vedi l’Istituto dell’arte diretta di quegli anni a Vienna) appropriandosi così dello spazio con eventi che si snodano nel tempo, erano divenuti gli imperativi categorici di molti artisti in tutto il mondo. La pittura sembrava dunque appartenere ad un altro pianeta.
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La rievocazione di questo specifico aspetto dell’attività del Gruppo78, in occasione dei suoi 35 anni, ci porta a ricordare in particolar modo la presenza di Otto Mühl all’Istituto d’Arte, nel ’78 appunto, come una premessa ineludibile, rispetto a quello che sarebbe poi stato il Gruppo78, anche per il fatto che, proprio in questi giorni, l’artista, ormai avanti negli anni, è venuto a mancare in Portogallo, ultima sua dimora esistenziale. Mühl aveva presentato a Trieste, in una sede del tutto out, quale una scuola d’arte, e non in un’accademia, rivolgendosi quindi ad un pubblico giovanissimo, uno straordinario evento dimostrativo del lavoro che svolgeva, preceduto dalla fase preparatoria e liberatoria delle Selbsdarstellungen. Cioè le autopresentazioni che hanno coinvolto tutti gli studenti, trascinati in divertenti dinamiche ludiche e anticonvenzionali. L’azione indimenticabile partiva dalla pittura su di una carta stesa su un cavalletto, da cui ad un certo punto fuorusciva, gradualmente, il corpo reale di una performer, sostituendosi in carne e ossa all’immagine tracciata sulla superficie cartacea. La realtà viva che ribalta la convenzione. E lo scatenamento poi di una danza orgiastica a diretto contatto con i materiali più disparati, dalla salsa di pomodoro alle piume.”
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In mostra, oltre a lettere originali e articoli d’epoca, saranno esposte opere realizzate da Mühl nel periodo trascorso in città e le fotografie scattate da Mario Sillani Djerrahian e Fabio Balbi che documentano le performance di Mühl e Nitsch a Trieste.
Si ricorda infine l’incontro di approfondimento dal titolo Otto Mühl e l’Azionismo viennese di giovedì 27 giugno, alle ore 19 sempre al DoubleRoom, in cui Maria Campitelli rievocherà le azioni del Wiener Aktionismus insieme agli artisti triestini che furono più vicini a Mühl: la pittrice Erika Stocker-Micheli, amica e collaboratrice, e il fotografo Mario Sillani Djerrahian.
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