Giovedì 2 marzo alle 18, la cooperativa Puntozero di Udine presenta “trasduzioni”, un’installazione sensoriale itinerante pensata per scoprire il mondo della sordità ed instaurare una forma di dialogo condiviso con le persone non udenti, che possa fungere da base per una relazione, attraverso l’invenzione di un linguaggio inedito, condiviso in uno spazio indefinito, che unisce due mondi.
“Burja/Bora” è la quarta e ultima mostra del ciclo “Energie primigenie” e presenta dodici artisti della nostra regione che, fra immagini ed evocazioni, ci portano alla scoperta del forte vento, vera e propria energia primitiva del territorio, che caratterizza la città di Trieste e i suoi abitanti e che travalica ogni confine. La bora, con sua forza cinetica, sembra dunque rappresentare, nella visione degli artisti, il motore primordiale capace di dare impulso e movimento allo sviluppo della nostra città-porto, grande emporio di culture del Novecento. Il progetto, curato da Massimo Premuda in collaborazione con Katarina Brešan, prende ispirazione da questo brusco evento atmosferico portatore di tempesta, bora scura, o foriero di bel tempo, bora chiara, e intende esplorare la bora come specchio dell’animo contraddittorio e inquieto delle popolazioni della nostra area, ma anche mettere in relazione visiva le ricerche di artisti contemporanei con i pezzi della collezione d’arte del Museo della Bora di Trieste.
Giovedì 27 ottobre alle 18.30 inaugura al DoubleRoom arti visive di Trieste la mostra “Mappe cerebrali” di Antonio Giacomin e Raj Per Tot, terzo capitolo del ciclo espositivo “Energie primigenie” curato da Massimo Premuda che si inserisce nell’ambito dell’ottava edizione de “L’Energia dei Luoghi / Festival del Vento e della Pietra”, organizzato dall’associazione Casa CAVE di Visogliano/Vižovlje e sostenuto da Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Comune di Duino Aurisina, Fondazione Pietro Pittini e Fondazione Kathleen Foreman Casali. Una mostra per illustrare il processo cerebrale e creare un alfabeto visivo dei flussi di pensiero attraverso la restituzione di immagini mentali fra nuovi media e tecnologie immersive, realizzata in collaborazione con Centro di Tecnologie Spaziali – Herman Potočnik Noordung di Vitanje (SLO) e Stazione Rogers di Trieste.
La forza del vento e la vitalità della pietra sono le protagoniste del ciclo espositivo “Energie primigenie”, il cui secondo capitolo è “Pianeti sconosciuti”, una mostra curata da Massimo Premuda e interamente dedicata alle ricerche sugli elementi naturali di Mario Sillani Djerrahian (Addis Abeba, 1940), figura storica della sperimentazione videofotografica, da anni focalizzato sul paesaggio mentale, o “endotico”, autore dei cicli “Dove comincia il paesaggio” e “Inizio e fine del paesaggio”, o ancora “Superficie del pianeta Terra” e “Pianeti sconosciuti”. La personale inaugura giovedì 15 settembre alle 18.30 al DoubleRoom arti visive di Trieste e si inserisce nell’ambito dell’ottava edizione de L’Energia dei Luoghi / Festival del Vento e della Pietra, organizzato dall’associazione Casa CAVE di Visogliano/Vižovlje e sostenuto da Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Comune di Duino Aurisina, Fondazione Pietro Pittini e Fondazione Kathleen Foreman Casali.
“Bora scura” è la prima mostra del ciclo “Energie primigenie” e presenta cinque artisti della nostra regione che, fra immagini ed evocazioni, ci portano alla scoperta del forte vento, vera e propria energia primitiva del territorio, che caratterizza la città di Trieste e i suoi abitanti. La bora, con sua forza cinetica, sembra dunque rappresentare, nella visione degli artisti, il motore primordiale capace di dare impulso e movimento allo sviluppo della nostra città-porto, grande emporio di culture del Novecento. Il progetto, curato da Massimo Premuda, prende ispirazione da questo brusco evento atmosferico portatore di tempesta (bora scura) o foriero di bel tempo (bora chiara), e intende esplorare la bora come specchio dell’animo contraddittorio e inquieto delle popolazioni della nostra area, ma anche mettere in relazione visiva le ricerche di artisti contemporanei con i pezzi della collezione d’arte del Museo della Bora di Trieste. Accompagna l’esposizione infatti un video realizzato da Simone Modugno che analizza, attraverso una serie di interviste, il particolare rapporto fra la bora e gli artisti in mostra. La collettiva inaugura sabato 13 agosto alle 19 alla Portopiccolo art gallery di Sistiana e si inserisce nell’ambito dell’ottava edizione de L’Energia dei Luoghi / Festival del Vento e della Pietra, organizzato dall’associazione Casa CAVE di Visogliano/Vižovlje e sostenuto da Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Comune di Duino Aurisina, Fondazione Pietro Pittini e Fondazione Kathleen Foreman Casali.
installazione multimediale 100 stativi, 14 lampade e 8 speaker. Uno spazio fisico, sonoro e visivo. Una rappresentazione astratta di un sistema cerebrale e del disturbo da stress post traumatico. Il trauma è un’esperienza fortemente impattante nel nostro modo di concepire il mondo, di vivere e di agire nella società e nella collettività. Noi tutti vorremmo vivere in un mondo sicuro, comodo e prevedibile, le vittime di traumi invece ci ricordano che non è così. Il trauma è imprevedibile, è qualcosa che può colpire chiunque, possiamo definirci tutti potenziali soggetti traumatizzabili.
Giovedì 23 settembre alle ore 18 apre la mostra internazionale “Se da contrari venti è combattuto” a cura di Massimo Premuda che, traendo ispirazione da una terzina di Dante, esplora i numerosi aspetti del vento partendo da suggestioni poetiche e filosofiche per giungere così a riflessioni naturalistiche e sociali. I 9 artisti internazionali in mostra analizzano in particolare le relazioni fra arti visive, letteratura e territorio fra Carso e mare, nella cornice delle celebrazioni dei 700 anni dalla morte del sommo poeta Dante Alighieri e nell’ambito della settima edizione de L’Energia dei Luoghi / Festival del Vento e della Pietra, organizzato dall’associazione Casa CAVE di Visogliano/Vižovlje, sostenuto dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e in collaborazione con il Consolato Generale della Repubblica di Slovenia a Trieste e il Museo della Bora di Trieste.
Mercoledì 9 giugno dalle 17 alle 20, un appuntamento speciale dove la ricerca artistica contemporanea, fra reale e virtuale, fra immagini e evocazioni, ci porta alla scoperta del forte vento che caratterizza la città di Trieste e i suoi abitanti, con una serie di speed tour della durata di 15 minuti ognuno per un massimo di 7 persone prenotandosi direttamente in loco.
Nell’ambito del 32° Trieste Film Festival di Alpe Adria Cinema, “Finis Jugoslaviae” è una mostra fotografica curata da Massimo Premuda che presenta gli scatti di Giovanni Montenero, ma anche immagini e riprese di Massimo Cetin, Davorin Križmančič e Sebastiano Visintin, che documentano la cosiddetta “Guerra dei dieci giorni” nell’ex-Jugoslavia, conflitto svoltosi dal 27 giugno al 6 luglio 1991, conseguente alla proclamazione dell’indipendenza della Repubblica di Slovenia.
Ecco il tour virtuale a 360°, ad opera dell’artista multimediale Antonio Giacomin di fluido.it, della mostra BORA CHIARA con opere di Nika Furlani, Maria Lupieri, Erik Mavrič, Davide Maria Palusa e Guido Pezzolato, e curata da Massimo Premuda, nell’ambito di L’Energia dei Luoghi #6 / Festival del Vento e della Pietra e in collaborazione con Museo della Bora visita la mostra https://www.fluido360.com/2020/09/25/doubleroom-bora-chiara