Nei Tarocchi la carta degli Amanti o dell’Innamorato, una delle più celebri e allusive dell’intero mazzo, può essere raffigurata, a seconda delle interpretazioni, da un uomo tra due donne o da una donna in mezzo a due uomini. Il significato, in ogni caso, è quello dell’unione di due persone sotto lo sguardo benevolo di un officiante, oppure quello della scelta del partner tra due pretendenti.
Leonor Fini, nelle sue frequenti incursioni nel mondo del design e delle arti applicate, disegna nel 1950 le carte da poker per le edizioni parigine Acanthe, carte poi ristampate nel 1992 dalla galleria Dionne. In queste carte la Regina ricalca chiaramente le sembianze della stessa Leonor e ciò non stupisce considerando la fissazione egocentrica dell’artista che ha messo molto spesso se stessa al centro delle sue opere. Nella figura del Re, poi, si può riconoscere senza troppe difficoltà Stanislao Lepri, ex diplomatico, artista e compagno di Leonor, mentre il Jack potrebbe essere Konstanty Jelenski, critico e scrittore italo-polacco che proprio nel 1950 (anno della realizzazione delle carte) conosce Leonor e Lepri e con loro forma un’unione intellettuale e affettiva che durerà trent’anni e che molti hanno semplificato definendola un ménage à trois.
I personaggi delle carte da gioco di Leonor Fini sono quindi lei e i suoi due uomini, quasi a voler trasportare il triangolo della carta degli Amanti nel gioco del poker. Ma l’interesse per i Tarocchi viene approfondito dall’artista triestina e diventa addirittura materia per un testo narrativo. Negli anni Settanta la carriera di Leonor Fini si arricchisce di un nuovo tassello: escono in Francia tre romanzi fantastici di cui è autrice. Il primo è stato pubblicato anche in Italia nel 2014: Murmur. Fiaba per bambini pelosi, tradotto dal francese da chi scrive. Il secondo è L’Oneiropompe, ancora inedito in Italia, così come il terzo intitolato Rogomelec. In quest’ultimo compaiono diversi riferimenti ai Tarocchi.
Il protagonista si mette in viaggio per raggiungere un’isola su cui si trova un solitario luogo di cura, Rogomelec, di cui tutti assicurano l’efficacia. Lì le regole da seguire sono ferree quanto bizzarre e alcuni dei personaggi presenti sono proprio le figure delle carte, come il Re, temibile e misteriosa presenza che si aggira per l’isola senza lasciarsi guardare, e l’Appeso, che compare in scena preceduto da un grido prima di venir impiccato con indosso un’armatura d’oro. Nel giardino del monastero alcuni pazienti ospiti giocano ai Tarocchi di Marco Polo, variante in cui le carte raccontano dell’incontro tra la cultura dell’occidente e quella dell’oriente grazie al viaggio del veneziano lungo la via della seta. Rogomelec è un libro iniziatico, un’avventura in cui il protagonista è posto di fronte allo scacco dell’esistenza e i riferimenti ai Tarocchi contribuiscono ad allestire questa trama enigmatica. C’è l’ironia all’inizio ma c’è anche un finale cupo, con il protagonista che rimane emarginato e a disagio, ignaro dello scopo del suo viaggio: “Sapevo che non dovremmo mai lasciarci tentare. Che dovremmo restarcene a casa, evitare i viaggi, in quest’epoca barbara, gli spaventosi pigia pigia della calca, l’umiliazione della cosiddetta villeggiatura.”
Corrado Premuda
Leonor Fini (1907-1996) si è dedicata a diversi campi dell’arte: pittura, incisione, scenografia e costumi per cinema e teatro, design, illustrazione, scrittura. Nata a Buenos Aires e cresciuta a Trieste nei primi decenni del Novecento, ha scelto di vivere a Parigi dove ha saputo costruire una lunga e fortunata carriera. Nei suoi quadri crea atmosfere a volte drammatiche, a volte ironiche, riuscendo a raccontare storie dai tratti fantastici. I suoi soggetti preferiti sono figure femminili e giovani uomini addormentati, immagini mitologiche, gatti, sfingi, animali misteriosi, crani, maschere. Negli ultimi anni in Europa si sono tenute molte mostre di sue opere, la più completa è stata organizzata al Museo Revoltella.
piccola bibliografia
Fini, Leonor, Rogomelec, Stock, Parigi 1979.
Masau Dan, Maria (a cura di), Leonor Fini. L’italienne de Paris, Museo Revoltella, Trieste 2009.
Premuda, Corrado, Leonor Fini scrittrice, in Murmur. Fiaba per bambini pelosi di Leonor Fini, Edizioni Arcoiris, Salerno 2014.
Premuda, Corrado, Un pittore di nome Leonor. Da Trieste a Parigi: la scatenata gioventù di Leonor Fini, Editoriale Scienza – Giunti, Trieste – Firenze 2015.
Scappini, Alessandra, Il paesaggio totemico tra reale e immaginario, Mimesis, Sesto San Giovanni (Milano) 2017.
10 novembre > 21 dicembre 2017
TAROCCHI CONTEMPORANEI
allegorie e simboli visti dagli artisti
Leonor Fini, Boris Kobe, Maria Lupieri, Ugo Pierri,
Hinko Smrekar, Alessandra Spigai, Damir Stojnić
+ performance Arcane exchanges di Nina Alexopoulou
testi di Ugo Pierri, Corrado Premuda e Denis Volk
a cura di Massimo Premuda
con la collaborazione di Denis Volk
DoubleRoom arti visive
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