INCONTRO soggettività, transiti e disforie sociali

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Giovedì 11 ottobre alle ore 18, lo spazio DoubleRoom organizza un incontro dal titolo soggettività, transiti e disforie sociali”, invitando la città a riflettere su questioni di genere sottili come l’identità sessuale, tema tanto discusso al giorno d’oggi ma sempre poco approfondito nelle sue infinite declinazioni e soprattutto nel suo reale impatto sulla società.
Partendo dal mito dell’ermafrodismo, il dibattito aprirà questioni pratiche legate alle mille incognite quotidiane che si ritrovano ad affrontare le persone transessuali. La discussione, che intende avere carattere divulgativo, sarà moderata dalla psicologa Fabiana Giaretton, che ha condotto una tesi sugli stereotipi e sui pregiudizi legati al tema del transessualismo, dialogando con i relatori sulle questioni della soggettività e dei percorsi di transito, ma anche sull’impatto che una scelta del genere può avere sulla società, abbattendone i pregiudizi e le discriminazioni.
Preceduti da un saluto istituzionale di Mirta Čok, presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Trieste, interverranno i sessuologi Federico Sandri e Laura Scati, specializzati nella diagnosi e terapia dei Disturbi d’Identità di Genere, e Davide Zotti,presidente del Circolo Arcobaleno Arcigay Arcilesbica di Trieste.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito della mostra “siamo in un periodo di transizione” dedicata proprio alle questioni di genere, e propone DoubleRoom come un nuovo spazio di dibattito culturale in città. L’esposizione, a cura di Massimo Premuda, intende infatti trattare il tema dell’androginia e della transessualità partendo dalla suggestione del libro “Trieste and the Meaning of Nowhere” di Jan Morris, in cui la protagonista confessa di aver trovato solo a Trieste la libertà mentale per poter pensare al cambiamento di sesso. La mostra è accompagnata da un testo sulle questioni di genere del giornalista Fabio Bozzato dell’Osservatorio Queer di Venezia, e da un intrigante testo critico di Caterina Skerl, che ipotizzano un genius loci psicoanalitico di Trieste capace di guidare questi percorsi di transizione attraverso gli ibridi sentieri degli stati intersessuali e dell’ermafroditismo. In mostra opere di Renate BertlmannMaddalena FragnitoFabrizio GiraldiGianni GuidiAne LanEmanuela Marassi e Laura Zicari“siamo in un periodo di transizione” è organizzata in collaborazione con Trieste Contemporanea e il Gruppo78, e con la consulenza dell’Osservatorio Queer di Venezia.

In mostra, fra gli altri, “Conversione androginoide” un lavoro fortemente ironico che ci propone l’artista Laura Zicari, disegnatrice anatomica presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Trieste, che ha documentato le operazioni per la riassegnazione chirurgica del sesso della Clinica Urologica di Trieste, istituto molto conosciuto per questa specializzazione anche nel mondo dello show business. Su un altro registro si muove il reportage del fotografo Fabrizio Giraldi che con le sue coinvolgenti immagini documenta le aspettative delle aspiranti al titolo di “Miss Trans Italia”. Mentre l’artista milanese Maddalena Fragnito con il suo “Transparenza” ci presenta una ventina di tavole con schizzi realizzati durante il “Seminario di studio sull’identità di genere” organizzato a Milano dalle attrici triestine Irene Serini e Marcela Serli, e da Davide Tolu a cui hanno partecipato una quarantina di persone transessuali provenienti da tutta Italia e dal cui incontro è nata la compagnia teatrale Atopos e lo spettacolo “Variabili Umane”.

Il Piccolo, giovedì 11 ottobre 2012, pag. 29

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